La Storia di Babbo Natale

 

 

Tanto tempo fa, in un lontano paese del Nord , dove la neve cade tutto l'anno e la notte arriva presto, viveva un

fabbricante di giocattoli di nome Nicholas. Abitava da solo ai margini di una fitta foresta. Andava lui stesso

nel bosco a tagliare i ceppi migliori e poi li trasformava in cavalli a dondolo, trenini, burattini...

Il vecchio Nicholas amava i bambini, così un bel giorno decise che ogni Natale avrebbe regalato giocattoli

ai piccoli del suo villaggio.  Lavorò tutto l'anno intagliando e verniciando il legno e poi, la notte del 24 Dicembre,

si strinse nel suo cappotto, infilò tutti i regali nel suo sacco e scese a valle sul suo carretto trainato dal suo asino.

I bambini del paese lo accolsero con una gran festa, non avevano mai visto tanti giocattoli tutti insieme.

Nicholas li distribuì e i bambini lo ricambiarono con abbracci, biscotti e dolcetti ma ciò che lo rendeva più felice

era vedere la gioia sui loro volti quando scartavano i doni.

La visita di Nicholas alla vigilia di Natale divenne una tradizione. Ogni 24 Dicembre caricava i giocattoli sul carretto

 e scendeva in paese. Poi iniziò a far visita anche ai villaggi vicini.  I bambini della valle lo aspettavano

per tutto l'anno fantasticando sui nuovi giocattoli che avrebbe portato.  Anche Nicholas aspettava con

impazienza di andarli a trovare ma c'era un pensiero che lo rendeva un po' triste, voleva regalare i suoi giocattoli

ad ogni bambino del mondo ma da solo come poteva farcela a costuirli tutti e consegnarli in una sola notte?

E come accade con tutti i desideri buoni che nascono dal profondo del cuore, un giorno qualcuno lo ascoltò.

Era una vigilia di Natale diversa dalle altre, era stato brutto tempo tutto il giorno e, dopo il tramonto,

si era alzato un forte vento dal Nord, freddo e tagliente, senza dubbio si sarebbe scatenata una tormenta ma

il vecchio Nicholas non voleva deludere i bambini, infilò i giocattoli nel sacco, lo caricò sul carretto che subito si coprì

di neve e partì, voleva essere a casa  prima che si scatenasse la tempesta.

Scese a valle e distribuì i doni nel villaggio e ripartì subito senza mangiare nemmeno un biscotto.

Fece lo stesso nel paese successivo e in quello dopo ancora. Si fermava solo il tempo necessario e si rimetteva

subito in marcia. Gli dispiaceva non ricevere gli abbracci dei bambini ma foleva finire prima della tormenta.

Mezzanotte era passata da un pezzo quando Nicholas si lasciò alle spalle l'ultimo villaggio. La neve scendeva

in grossi fiocchi e per fare più in fretta Nicholas prese una scorciatoia fra le montagne ma a metà strada

si scatenò la tormenta di neve più forte che avesse mai visto. Nicholas e il suo asino furono avvolti da

un turbine bianco e in poco tempo la neve divenne così alta che le ruote del carretto sprofondarono e

non si mosserò più.  Nicholas spronò il suo asino - Coraggio amico ! se non ci muoviamo congeleremo -

ma gli zoccoli dell'asino affondavano sempre più. Allora Nicholas lo sciolse dai finimenti, lo prese dalle redini e avanzò 

con lui nella tormenta in cerca di un riparo lasciando dietro di sè il carretto e il sacco vuoto.

Tremava di freddo e i fiocchi di neve gli finivano negli occhi. Ad un tratto notò qualcosa  che brillava in lontananza.

Poteva essere una casa?, dopo essersi avvicinato un po' notò che mandava riflessi azzurrini e luccicanti come il

 cristallo, capì che era una grotta di ghiaccio, non aveva mai visto una cosa del genere ma una grotta era pur

sempre un riparo.

Nicholas si incamminò insieme al suo asino, gli sembrava di non arrivare mai poi finalmente raggiunse l'ingresso

della grotta ed entrò. Le pareti brillavano di una luce azzurra e stranamente non faceva affatto freddo.

Una brezza tiepida soffiava da un tunnel in fondo alla grotta. Presto la neve sugli stivali di Nicholas si sciolse

e il suo cappotto  fradicio si asciugò - Che magia è mai questa?- esclamò .  - E' una grotta di ghiaccio eppure

sembra di stare davanti al camino !-

Ma le stranezze non erano finite, incuriosito Nicholas avanzò verso il tunnel e si accorse che l'aria profumava

 di dolcetti.  Zucchero a velo, zenzero, cioccolato, frutta candita.... - Che mi dici amico ? - chiese all'asino

- vediamo dove porta ? -

Si addentrarono nella grotta, il tunnel faceva una curva dietro l'altra e il profumo di dolci si faceva sempre più intenso.

Ad un certo punto Nicholas sentì nell'aria un suono di campanelle ed un coro di voci che intonava un'allegra

melodia natalizia. Passarono oltre l'ultima curva e sbucarono all'aperto. Si ritrovarono in una radura

imbiancata di neve ma non c'era traccia della tormenta, l'aria era quieta, il cielo limpido e fitto di stelle, davanti a loro

c'era un piccolo villaggio con le case decorate di ghirlande di Natale accanto ad un lago ghiacciato che scintillava

sotto la luce delle stelle. Nella piazza svettava l'albero di Natale più alto e più bello che Nicholas avesse mai visto.

Nonostante l'ora tarda,  le strade erano piene di piccole creature con le orecchie a punta e buffi cappelli flosci,

erano loro  a cantare.  Ovunque regnava un'atmosfera di pace e serenità.  Lo accolsero con gioia e fu

allora che Nicholas li riconobbe,  erano elfi. Uno di loro, con i capelli rossi e le lentiggini, parlò a nome di tutti:

- Benvenuto al Polo Nord, ti aspettavamo!-

Nicholas li guardò stupito : - Voi sapete chi sono ?- domandò - Certo! sappiamo anche che vuoi far felice ogni

bambino del mondo, noi elfi conosciamo i desideri di tutti ma soltanto chi ha un desiderio sincero nel cuore

può trovarci-

Nicholas rimase a bocca aperta, l'elfo gli chiese di seguirlo, Nicholas affidò l'asino ad alcuni elfi e lo seguì.

L'elfo lo accompagnò a vedere un edificio enorme, grande dieci volte casa sua al limitare del bosco. Quando il portone

si aprì vide pareti ricoperte di giocattolì, squadre di elfi chini sui banchi da lavoro che intagliavano, verniciavano e

facevano pacchetti  - Questi sono elfi giocattolai - Spiegò il suo accompagnatore - Sono abilissimi artigiani e amano

costruire dalla mattina alla sera, se vorrai lavoreranno per te-

Poi l'elfo lo accompagnò nelle stalle, l'asino di Nicholas era già lì che ruminava contento una balla di fieno, negli

altri box c'erano 8 renne dalla pelliccia folta e le corna vellutate, Nicholas si avvicinò ad una di loro e la

accarezzò sul muso - Loro sono  Comet, Dancer, Cupid, Dasher, Prencer, Vixen, Donder e Blitzen, se vorrai potranno

aiutarti a distribuire i giocattoli in tutto il mondo, sono veloci, forti, intelligenti e soprattutto sanno volare - 

spiegò l'elfo.

Accanto alle stalle c'era l'officina, lì Nicholas trovò un'elegante slitta rossa con le finiture dorate e i pattini

scintillanti, sulla seduta del conducente era piegata una divisa rossa con i bordi di pelliccia bianca e un lungo

cappello, accanto alla slitta c'era un enorme sacco. - Anche la slitta può volare - disse l'elfo - e il sacco è

senza fondo, può contenere tutti i giocattoli che vuoi -

-E quel vestito rosso? - chiese Nicholas ,  -E' la parte più bella - disse l'elfo orgoglioso - Se la indosserai diventerai

piccolo abbastanza da scendere giù per i camini o apparirai per magia nelle case se il camino non c'è -

Infine Nichoas seguì l'elfo in una casa di tronchi, un grande abete scintillava in salotto accanto al caminetto acceso e a

scaffali zeppi di libri - Se vorrai restare questa diventerà casa tua - gli disse -Noi ti aiuteremo a costuire tutti i

giocattoli che vorrai e a distribuirli ai bambini la notte di ogni vigilia di Natale, volerai

sulla slitta con le tue renne, il tempo si fermerà affinchè tu possa fare il giro del mondo, che ne dici? -

Nicholas non poteva credere di essere così fortunato, gli elfi avevano tutto quello che gli serviva per realizzare

il suo desiderio più grande. Accettò la loro offerta e rimase al Polo Nord per sempre.

Fu così che Nicholas divenne Babbo Natale

Per altre leggende tornare nella home page

 

 

Copyright©2023 PhantasyGraphic-tutti i diritti sono riservati